Disturbi comportamentali in neuroriabilitazione: cosa disturba, chi disturba?
Chiara Tomasi, Alec Vestri, Sara Piccoli
IRCCS E. Medea Pieve di Soligo e Conegliano – Unità di Riabilitazione per le Turbe Neuropsicologiche Acquisite
I traumi cranioencefalici (TCE) costituiscono una delle principali cause di morte e di disabilità. In seguito alla rapida diffusione della motorizzazione in tutti i Paesi occidentali, avvenuta intorno agli anni Settanta, si è assistito ad un rilevante incremento degli incidenti stradali, che costituiscono infatti la causa principale dei TCE. Questi rappresentano un problema di rilevanza sanitaria e sociale poiché interessano maggiormente la popolazione di giovane età. Grazie ai progressi della neurochirurgia e della rianimazione degli ultimi anni si è ridotto il tasso di mortalità ed è aumentata l’attesa di vita, comportando così un aumento della domanda assistenziale sanitaria sia nella fase acuta che nella fase riabilitativa. Gli esiti disabilitanti del TCE, a seconda della gravità delle lesioni, comprendono disturbi neurologici e cognitivi, inclusi problemi psicologici e comportamentali. I disturbi del comportamento costituiscono una problematica frequente e molto spesso a lungo termine. Rappresentano una sfida sostanziale per la riabilitazione e per l’integrazione sociale dopo il recupero. Inoltre, è opportuno considerare l’importante ricaduta che hanno sul carico familiare.
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